Il riccio comune o europeo (piccolo mammifero insettivoro appartenente alla famiglia degli erinaceidi, autoctono e diffuso praticamente in tutta Italia comprese gran parte delle isole) è ormai un frequente e simpatico ospite di giardini e parchi.

Si nutre prevalentemente di insetti ma si può considerare quasi onnivoro, (è ghiotto di lombrichi ragni forbicine lumache e all’occorrenza si adatta anche a cibarsi di frutta verdura piccoli rettili o anfibi. Inoltre sempre piu’spesso approfitta delle crocchette lasciate nelle colonie feline per il sostentamento dei gatti con cui convive in armonia).

Sono molte le cose che possiamo fare per aiutarlo ad affrontare i pericoli e le malattie che mettono in pericolo la sua sopravvivenza.

Un riccio sano ha una silhouette arrotondata, gli aculei, il pelo e gli occhi sono puliti. Appena percepisce un pericolo si appallottola per difendersi.

UN RICCIO DI FORMA ALLUNGATA, SVUOTATA, O SPORCO, CIRCONDATO DA MOSCHE,O  INFESTATO DA PARASSITI ESTERNI O CHE NON E’ IN GRADO DI APPALLOTTOLASI, DEVE ESSERE SOCCORSO E PORTATO AL NOSTRO CENTRO. NON SOMMINISTRATEGLI ANTIPARASSITARI SENZA PRIMA AVERCI CONSULTATO.

Il riccio ha abitudini prettamente notturne: di giorno dorme anche 12 ore di fila in ripari in cui allestisce comodi giacigli di erba e foglie.

UN RICCIO TROVATO VAGANTE DI GIORNO ALL’APERTO, O CHE CAMMINA  BARCOLLANDO VA SOCCORSO.

UN RICCIO TROVATO SU STRADA INCIDENTATO, FERITO O ANCHE SOLO IMMOBILE VA SOCCORSO.

Nell’attesa del ricovero nella nostra struttura è importante riscaldarlo: potete metterlo in una scatola di cartone con fogli di giornale sul fondo, scottex e una copertina di pile, sistemando in un lato del cartone una bottiglia di acqua calda avvolta in un panno. Potrebbe essere disidratato: fornitegli subito acqua in una ciotola difficile da ribaltare. Aggiungete cibo solo quando si sarà scaldato (nell’emergenza vanno bene crocchette per gattini, umido per gatti o frutta) NON SOMMINISTRATE MAI LATTE VACCINO.

Il riccio è l’unico mammifero insettivoro che cade in letargo e lo fa per un lungo periodo, da ottobre ad aprile e proprio questi due mesi sono i più critici per lui, periodi in cui con un poco di attenzione possiamo aiutarlo per garantirgli più possibilità di sopravvivenza.  Per andare tranquillamente in letargo il riccio deve pesare almeno 500 gr in modo di  avere abbastanza riserve di grasso corporeo.

I RICCI OSSERVATI IN AUTUNNO SOTTO i 500 gr  VANNO RECUPERATI E PORTATI AL NOSTRO CENTRO. PASSERANNO L’INVERNO AL CALDO E BEN NUTRITI PER ESSERE POI LIBERATI IN PRIMAVERA.

Il periodo di accoppiamento va normalmente da aprile a settembre con una gestazione di circa 40 giorni, in situazioni di clima normale vengono partoriti da 3 a 6 cuccioli due volte l’anno. I piccoli dopo lo svezzamento resteranno con la mamma per qualche mese.  I nati a fine estate-inizio autunno sono i più deboli, destinati, se non aiutati, a non sopravvivere durante il letargo.

Le mamme partoriscono in ripari nascosti, tronchi cavi, cavità naturali, approfittando anche dei nostri giardini, di scantinati o cumuli di legna. Di norma la mamma allestisce due nidi, uno per la prole in cui torna per l’allattamento e uno per riposarsi senza farsi disturbare dai piccoli.

SE TROVATE UNA NIDIATA DI RICCETTI DA SOLI NON E’ DETTO CHE SIANO ABBANDONATI: SPECIALMENTE SE LI VEDETE CALMI E TRANQUILLI CERCATE DI NON DISTURBARLI E MONITORATE LA SITUAZIONE PER CAPIRE SE LA MAMMA TORNA AD ALLATTARLI. VANNO RECUPERATI SOLO SE SI HA LA CERTEZZA CHE SIANO ORFANI O CHE LA MAMMA SPAVENTATA LI ABBIA ABBANDONATI DEFINITIVAMENTE. IN QUESTO CASO NON SOMMINISTRATE MAI LATTE VACCINO, SISTEMATELI IN UNA SCATOLA CON UNA COPERTINA DI PILE E UNA BORSA D’ACQUA CALDA AVVOLTA IN UN PANNO E CONTATTATECI SUBITO.

Per una felice convivenza con questi simpaticissimi ed utili animali potete lasciare nei vostri giardini cumuli di foglie o rami, bancali per fornire ripari, piccole casette-mangiatoie a prova di gatto in cui lasciare nei periodi di carenza di cibo naturale, piccole quantità di crocchette per gattini e acqua pulita.  NON SOMMINISTRATE MAI LATTE VACCINO.

Purtoppo vengono recuperati spesso ricci con ferite causate da tagliaerba e decespugliatori:

CERCATE SE POSSIBILE DI FARE ATTENZIONE QUANDO CURATE IL VOSTRO GIARDINO!  NON DATE MAI FUOCO A CATASTE DI POTATURE O FOGLIE DOVE POTREBBERO ESSERSI RIFUGIATI. CERCATE DI NON USARE PESTICIDI, LUMACHICIDI (PERICOLOSISSIMI) O RODICIDI.

NON DIMENTICATE CHE IL RICCIO E’ UN ANIMALE SELVATICO PROTETTO E TUTELATO DALLA LEGGE. VA AIUTATO E SOCCORSO SOLO SE E’ IN DIFFICOLTA’. OGNI ATTENZIONE O MANIPOLAZIONE NON NECESSARIA SARA’PER LUI FONTE DI STRESS.

La vita media di un riccio in natura è solo di 3-4 anni. Ma potrebbe arrivare anche a 10 anni in assenza di pericoli, malattie ma soprattutto di investimenti sulle strade:

ATTENZIONE QUANDO GUIDATE SPECIALMENTE DI NOTTE, ANDATE PIANO,I RICCI NON SANNO ATTRAVERSARE LA STRADA!

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